!DOCTYPE html> Turris Birrificio

la nostrastoria

Testo liberamente tratto dagli articoli di ESVASO.IT: Turris, la birra Made in Valtaro  e da parma.repubblica.it: Turris, a Borgotaro il birrificio è agricolo a rifiuti zero.

I sogni a volte si avverano, altre volte no. Nella maggior parte dei casi basterebbe solo crederci, magari con una buona dose di fiducia. Questa storia, per esempio, inizia in un campo di spighe dorate e finisce dentro a un bicchiere di birra. Cosa c'è di più onirico di questa visione?

Davide e Chiara hanno iniziato la loro avventura, quella di “fare la birra”, partendo con il piede giusto, coltivando loro stessi il principale elemento per ottenere una buona birra: l’orzo. Per il luppolo invece si stanno attrezzando, l’intento è comunque quello di raggiungere l’obiettivo di un prodotto biologico.L’azienda agricola, gli animali e i loro campi si trovano baciati dal sole nel versante volto a sud del paese di Borgotaro.

Alle spalle qualche anno di semine e raccolti, l’intento era proprio quello di poter testare la qualità e conseguire la certificazione biologica, ed essere oggi pronti a imbottigliare il prodotto finito: la birra Turris. La scelta del logo e il nome, che richiamano l’antica città valtarese, vogliono sostenere esplicitamente l’origine di questo prodotto “Made in Valtaro”.

Davide ne parla con trasporto: “La birra mi appassiona, mi fa star bene e dà grandi soddisfazioni”  Questi ragazzi sono l'esempio pratico che una nuova forma di economia produttiva di montagna, sostenibile e circolare, con forti radici nel passato e nelle tradizioni, è possibile. Il processo produttivo ha il grande pregio di non fare rifiuti: le trebbie della lavorazione vengono somministrate, come mangime, al loro gregge di pregiate pecore Suffolk ed ai vitelli all'ingrasso, che con il loro letame contribuiscono alla concimazione naturale dei campi. Sono ragazzi che, con la loro passione per un mestiere e il desiderio di sperimentare, vanno a sostenere un territorio che amano profondamente, lo stesso che non sempre è considerato come una delle principali risorse.

 

dai primiinizi

Una passione nata per caso, quasi per gioco, quando nel Davide nel 2012 acquista, come molti, un piccolo kit per prepararsi la birra in casa.

L’esperimento ha però sortito il suo effetto, decide così di fare un altro passo avanti, vendere la sua amata Vespa ed il pulmino  Volkswagen per acquistare un piccolo impianto artigianale, ma sempre in ambito famigliare. Non è passato molto tempo per far sì che quel divertimento si trasformasse in attività, anche se ci tengono a chiarire che se volevano fare business avrebbero fatto ben altro, il loro intento è invece quello di restare legati al territorio in cui vivono e nello stesso tempo creare un prodotto che lo rappresenti al meglio, soprattutto perché è la prima esperienza di un birrificio agricolo in Valtaro.